Come abbiamo ricostruito la Chiesa degli Scalzi

26. Ottobre 2017 News 0

L’esperienza di Don Luca Conticelli fresco di nomima all’ufficio del Sovvenire di Orvieto Todi.

Chiesa dei Santi Giuseppe e Giacomo degli Scalzi a Orvieto (TR)

Da pochi giorni ho ricevuto l’incarico dal Vescovo Mons. Benedetto Tuzia come responsabile del Sovvenire , ovvero del servizio di promozione economica della Chiesa cattolica nell’ambito di tutta la diocesi di Orvieto-Todi.

Ho accolto la nomina con soddisfazione personale e con doverosa riconoscenza nei confronti di monsignor Vescovo, perché il nuovo incarico implica, oltre l’ufficio di parroco della Collegiata di Sant’Andrea e San Bartolomeo che svolgo da otto anni, un impegno e una grossa responsabilità, essendo la promozione delle attività del Sovvenire estremamente importante per garantire anche il buon funzionamento della Chiesa stessa. Come parroco e commissario per la ristrutturazione della chiesa degli Scalzi, che si trovava da tempo in stato di avanzato degrado infrastrutturale, con particolare riferimento al tetto che non offriva più adeguata sicurezza e copertura, ho avuto modo di apprezzare l’efficacia e la concretezza dell’ otto per mille proprio in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio che è stato recentemente riaperto al culto.

Nonostante sia stato necessario attendere un anno e due mesi dal momento in cui il Consiglio per gli affari economici della parrocchia ha conferito l’incarico di redigere il progetto esecutivo ai tecnici, architetto Livio Farina e Roberta Mattioni e all’ingegnere Stefano Stramaccioni, è stato possibile ultimare i lavori iniziati ad agosto del 2015 già nel settembre del 2016. Tutto questo grazie al contributo anticipato dell’otto per mille della Cei, pari al 25% dell’importo complessivo dei lavori, mentre il restante 25% è stato puntualmente saldato a lavori ultimati. I tre tecnici su richiesta del parroco hanno prestato la loro consulenza gratuitamente in quanto componenti del Consiglio affari economici della parrocchia medesima.

Sono consapevole che, a volte, alcuni fedeli nutrono un certa diffidenza verso la donazione volontaria dell’otto per mille in quanto non si sentono certi della destinazione dei fondi, ma l’esempio dell’utilizzazione del contributo per la ricostruzione della chiesa degli Scalzi è, invece, esemplificativo, chiarificatore ed esaustivo di quanto e come i fondi vengano utilizzati per le finalità per cui sono stati istituiti.

Ho da sempre seguito la via della trasparenza nel rapporto tra la parrocchia e i miei parrocchiani, soprattutto in merito alle donazioni che gli stessi hanno elargito a favore della nostra comunità. A tal fine ho sempre pubblicato ed affisso all’interno della Chiesa il documento di bilancio consuntivo annuale di cui tutti i fedeli hanno potuto prendere visione di come siano state gestite le risorse economiche disponibili.

Il documento di bilancio è stato un atto necessario per far sì che anche la diocesi abbia potuto dimostrare alla CEI, che lo richiede espressamente, le attività svolte e la legittimità di richiesta del contributo dell’otto per mille. Mi piace ricordare che le finalità dell’otto per mille sono tre: il culto e la pastorale, ovvero le attività legate alla ristrutturazione e conservazione degli edifici ecclesiastici che insistono nel territorio diocesano e che necessitano di interventi atti a garantirne l’integrità, la conservazione nel tempo e la sicurezza.

Tra questi mi piace sottolineare, anche in qualità di ex direttore della Pastorale giovanile diocesana, quanto sarebbe utile, subordinatamente al parere del Vescovo, poter utilizzare i fondi dell’otto per mille per la messa in sicurezza del vasto edificio dell’ex Seminario di Orvieto, oggi adibito ad oratorio, ma necessariamente chiuso recentemente per problemi di stabilità strutturale.

La seconda finalità possibile per l’uso dei fondi dell’8xmille è quella relativa alla Carità, ovvero a tutti i progetti che la Caritas diocesana promuove e intraprende per assistere le persone che si trovano in gravi difficoltà e diversamente disagiate.

La terza e ultima, ma non meno importante, è la finalità che l’otto per mille persegue sostenenendo il clero al fine di garantire ai sacerdoti una vita dignitosa e far sì che possano continuare a svolgere serenamente la propria attività pastorale.

Concludo ricordando le parole pronunciate nel 2002 dal card. Nicora sul valore del contributo dell’otto per mille, che ha consentito alla Chiesa cattolica di “essere libera… per donare liberamente”, così come recitava il titolo del convegno del Sovvenire a cui ho avuto il piacere di prendere parte e che si è svolto a Salerno dal 8 al 10 maggio 2017.

Don Luca Conticelli
referente diocesano per il Sovvenire


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