Messaggio del Cardinale Bassetti, presidente della CEI ai delegati diocesani del Sovvenire
Qui sotto il testo integrale del messaggio inviato dal Cardinal Bassetti in occasione del Convegno nazionale 2018 a Venezia:
Carissimi incaricati diocesani del Sovvenire,
un incontro non programmato, che non potevo rimandare, mi ha impedito di essere tra voi. Desidero però farmi presente con queste brevi parole, per manifestare innanzitutto la gratitudine dell’intero episcopato per il vostro prezioso servizio: l’opera di sensibilizzazione che svolgete presso i fedeli e gli stessi sacerdoti è un ingrediente indispensabile del sistema che ormai da oltre 30 anni sostiene la vita e l’azione delle nostre Chiese locali e delle attività della CEI.
Ideatore e promotore di tale meccanismo è stato il compianto card. Attilio Nicora, morto poco più di un anno fa, il quale, non senza l’aiuto di numerosi collaboratori, ha condotto le Diocesi italiane — e con esse lo Stato italiano — a una nuova visione della dimensione economica dell’azione pastorale. Essa ha dato negli anni frutti abbondanti, consentendo alle nostre Diocesi di rispondere in modo adeguato ai rinnovati e accresciuti bisogni collegati alla propria missione: dignitoso sostentamento e formazione del clero, manutenzione del patrimonio storico-artistico, realizzazione di nuovi complessi parrocchiali, interventi caritativi in Italia e all’estero, multiforme azione di comunicazione, evangelizzazione e catechesi. Ancora più dei dati della pur impressionante “mappa dell’otto per mille”, la misura dell’efficacia del sistema è data dalla percezione dei cittadini, che continuano a manifestare fiducia nella Chiesa Cattolica e nel suo modo di impiegare le risorse ad essa destinate.
Il vostro incontro, tuttavia, non intende limitarsi a celebrare i risultati ottenuti, ma a misurarsi con sfide sempre nuove, per mantenere e — se possibile — accrescere la disponibilità di risorse per le attività ecclesiali, segnatamente per la carità, in modo che la Chiesa possa venire incontro ai bisogni di tante persone e famiglie segnate dalla crisi economica, e anche contribuire ad una maggiore equità su scala globale. Le due relazioni centrali del convegno rappresentano altrettante direzioni di impegno: la trasparenza e l’educazione.
È ormai chiaro che una trasparente ed efficace comunicazione sulla destinazione dei fondi pubblici erogati alla Chiesa è un’importante fattore motivazionale. Le campagne pubblicitarie, infatti, vanno integrate con un’azione promozionale e di rendiconto anche a livello territoriale. Al di là dell’adempimento degli obblighi di legge, pertanto, sarà sempre più importante che il vostro lavoro si indirizzi sul versante della comunicazione. A tale proposito, la rete delle testate giornalistiche e radiofoniche locali di area ecclesiale e le numerose possibilità offerte dalla rete sono canali da conoscere sempre meglio ed esplorare con opportune sperimentazioni. Non dubito che molto già si faccia, per cui il vostro ritrovarvi potrà essere l’occasione di condividere pratiche efficaci e scambiarsi buone idee.
Il secondo ambito di impegno è quello dell’educazione. Come in ogni altro contesto della vita ecclesiale — a partire dalla stessa fede — non è più possibile dar alcunché per scontato o confidare nei tradizionali automatismi di socializzazione religiosa. Soprattutto presso le nuove generazioni, il senso di appartenenza alla comunità e il conseguente impegno a sostenerne anche economicamente il personale e le attività non si può presuppone: occorre suscitarlo e motivarlo continuamente, in collaborazione con le figure educative e pastorali responsabili degli itinerari formativi. Da questo punto di vista, il futuro vi chiederà senza dubbio nuove forme di impegno. Oltre alle preziose competenze in ambito economico e amministrativo è importante insistere sul senso educativo, per divenire promotori e motivatori di responsabilità ecclesiale.
Papa Francesco, nella recente esortazione apostolica Gaudete et exsultate, dedicata alla universale chiamata dei fedeli alla santità, ha tenuto più volte a sottolineare che la perfezione evangelica — alla quale tutti siamo chiamati — non è collegata a particolari stati di vita o ad azioni eccezionali, ma allo svolgimento appassionato e fedele dei propri doveri quotidiani, con la motivazione e l’energia della grazia di Dio. Ha espresso tale intuizione mediante la categoria della “spiritualità”, cioè della possibilità di ciascuno di vivere la propria specifica donazione, il servizio alla Chiesa e al mondo, in modo tale da identificarsi sempre più con Cristo. In tale senso, si potrebbe parlare anche di una “spiritualità dell’incaricato del Sovvenire”: vivere ogni aspetto del vostro servizio — anche quelli meno esaltanti — con la consapevolezza che esso vi avvicina al Signore e ai fratelli e quindi vi rende santi. Del resto è certamente impressa nella memoria dei più anziani tra voi la figura di qualcuno degli ultimi “frati cercatori”, che svolgevano l’umile mansione di reperire risorse presso il popolo per la propria comunità. Il loro ministero li portava a contatto con la vita quotidiana delle persone e spesso l’offerta era il pretesto per scambiare due parole e ricevere un piccolo segno della vicinanza di Dio, mediante la Chiesa. Cari amici, vivete il vostro importante servizio come un’opportunità per avvicinare le persone, giovani e meno giovani, sapendo che siete il volto di una Chiesa umile, che si affida all’aiuto della gente, che accetta di farsi giudicare nella bontà e nella correttezza della sua amministrazione, ma che è portatrice di un dono ancora più grande: la vicinanza misericordiosa di Dio alla vita spesso ferita di tante persone. Prima ancora di coloro che utilizzeranno il denaro per opere di culto, pastorale e carità, sarà la vostra persona e il vostro volto ad andare incontro alla gente. Vi auguro pertanto che i lavori di questi giorni vi facciano crescere non solo in competenza — ne abbiamo bisogno! —ma anche in santità, perché le attività economiche della Chiesa e le persone in esse impegnate siano sempre più in consonanza con il messaggio cristiano, partecipi anch’esse della missione di comunicare a tutti la gioia del Vangelo.
Buon lavoro.
Perugia, 7 maggio 2018
Gualtiero Card. Bassetti
Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana